Quando si valutano i potenziali vantaggi dell’edge neworking, occorre tenere conto dei costi, della complessità e delle questioni legali. Credito: Getty Images Quanta potenza di calcolo dovremmo mettere “ai confini del network?” In passato, quando non si pensava che le reti fossero molto intelligenti, non era nemmeno una domanda. La risposta era: nessuna. Ma ora che è possibile portare quantità spesso consistenti di apparecchiature di calcolo proprio “ai margini” della rete, la risposta giusta non è sempre così facile. Gli argomenti a favore sono semplici. Quando i pacchetti percorrono distanze più brevi, i tempi di risposta sono più rapidi. Con l’elaborazione, lo storage e la rete distribuiti ai margini, i ritardi e le latenze non rallentano ogni viaggio tra gli utenti e le risorse, e gli utenti e le applicazioni ottengono tempi di risposta migliori. Allo stesso tempo, dato che il lavoro viene svolto in prossimità, la necessità di larghezza di banda tra i siti remoti e i data center centrali o il cloud diminuirà: Meno larghezza di banda, meno costi. Tuttavia, nonostante le promesse, ci sono alcuni problemi che non possono scomparire e a volte entrano in gioco altri fattori che rendono l’architettura tradizionale la scelta migliore. Ecco alcune considerazioni suddivise in tre categorie: costi, complessità e questioni legali. I Costi Molte macchine locali possono costare di più Il modello di edge-computing scambia un grande cluster centrale con numerose macchine locali. A volte il costo non cambia, perché l’hardware locale riduce il carico centrale in misura uguale. Una macchina edge sostituisce, infatti, un’istanza del cluster centrale. Spesso, però, il modello crea nuove ridondanze che fanno lievitare i costi, per esempio quelli per lo storage. Invece di una copia centrale di ogni file, la rete edge può mantenere una copia separata in ogni nodo edge. Se la rete edge è piccola, qualche copia in più può essere utile per aggiungere ridondanza. Ma quando si hanno 200 o più nodi edge, i costi di archiviazione potrebbero essere 200 volte superiori. È possibile limitare il problema memorizzando i dati solo nei nodi attivamente impegnati da ciascun utente, ma il problema della moltiplicazione non scompare del tutto. E, a un certo punto, il costo della duplicazione inizia a pesare su quelli complessivi. La duplicazione crea complessità per la replica del software e spesso aumenta la larghezza di banda. Può funzionare bene per i contenuti statici, quando le macchine locali si comportano come un CDN e non fanno molto lavoro. Ma più si aggiungono computer al mix, più aumentano i costi di sincronizzazione di tutte le copie. La duplicazione fa aumentare anche i costi della larghezza di banda. N copie on edge possono aumentare i costi della larghezza di banda di un fattore n. In una situazione ideale, i nodi edge agiscono come cache intelligenti che riducono la larghezza di banda complessiva. Ma molte architetture non si prestano a questo meccanismo e la replica finisce per inviare più copie in tutta la rete, aumentando i costi della larghezza di banda lungo il percorso. In altre parole, quanto più l’edge-computing diventa simile all’elaborazione e meno alla cache, tanto maggiore sarà il potenziale di aumento dei costi. Le complessità I problemi di tempistica possono risultare gravi A seconda dei carichi di lavoro, la sincronizzazione dei database tra più postazioni edge può diventare un problema. Molte applicazioni, come il monitoraggio dell’Internet delle cose o il salvataggio degli appunti di un singolo utente, non hanno bisogno di lavorare molto sulla sincronizzazione perché non creano conflitti. Attività di base come queste sono ideali per l’edge-computing. Ma quando gli utenti iniziano a competere per le risorse globali, le implementazioni diventano più difficili. Google, per esempio, mette orologi atomici nei suoi data center in tutto il mondo e li usa per validare scritture complesse nel suo database Spanner. Anche se le esigenze di un’azienda potrebbero non coincidere con quelle di Google, questo problema di sincronizzazione richiederà un ulteriore livello di infrastruttura e competenza. Sfide per gli utenti mobili Quando si tratta di edge-computing, alcuni utenti sono peggiori di altri e quelli “mobili” possono presentare i problemi maggiori. Nei casi in cu si spostano da una sede all’altra, infatti, possono connettersi a un nodo edge diverso, creando problemi di sincronizzazione. Anche i dipendenti che lavorano da casa potrebbero cambiare di tanto in tanto la loro posizione, perché “lavorare da casa” significa, in realtà, “lavorare da qualsiasi luogo”. Ogni volta che questo accade, le applicazioni web devono cambiare obiettivo e i nodi edge devono risincronizzarsi. Se lo stato dell’utente è rimasto nella cache del vecchio nodo di accesso, deve essere spostato e recuperato nel nuovo nodo. Il tempo e la larghezza di banda necessari per questa operazione possono intaccare i benefici previsti in termini di costi e prestazioni. Requisiti di business intelligence Anche se i dati vengono elaborati in-edge, molti di essi devono migrare verso un server centrale, dove possono essere utilizzati, per esempio, per creare report giornalieri, settimanali o mensili. Questo significa che ci saranno periodi con elevati picchi di richiesta di larghezza di banda, ma anche una riduzione dei risparmi previsti che potrebbero derivare dall’implementazione dell’edge per ridurne le esigenze. Tenete conto di questo aspetto quando calcolate i benefici in termini di costi. Gli aspetti legali Problemi fiscali Alcuni Stati applicano l’imposta sulle vendite per gli acquisti online, altri no. Alcuni hanno tasse specifiche che si applicano soltanto a loro. In molti casi, le imposte applicabili dipendono dall’ubicazione fisica dell’hardware in cui viene eseguita l’elaborazione. L’edge-computing, poiché un’organizzazione può distribuirlo in molte giurisdizioni, può aumentare la confusione sulle leggi applicabili. Si tratta di una complessità aziendale che gli internet provider devono valutare prima di impegnarsi nell’implementazione dell’edge computing. Regolamenti sulla data-residency La residenza degli utenti e dei dati sono entrambe soggette alle leggi sulla protezione dei dati. Alcuni Paesi supportano il General Data Protection Regulation (GDPR) [in inglese], altri hanno leggi proprie. Esistono anche norme come l’HIPAA che riguardano specificamente la gestione delle cartelle cliniche. Ciò significa che le aziende devono analizzare quali serie di regole si applica a ciascun nodo edge e capire come soddisfarle, soprattutto se gli utenti e i server si trovano in giurisdizioni diverse. A volte la risposta migliore potrebbe essere quella di avere nodi edge nella stessa giurisdizione in cui si trovano gli utenti, ma tenendo d’occhio gli utenti che migrano. Contenuti correlati In primo piano Le Academy aziendali per superare il gap delle competenze IT. Ma il CIO deve diventare “coach” Le scuole di formazione aziendale sono un valido aiuto contro la difficoltà di reperire risorse IT, ma non sono la panacea: occorre puntare sulle competenze specialistiche e personalizzare i corsi in base alle richieste del mondo del lavoro. 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