Se il multicloud è la vostra architettura preferita, sarà meglio che abbiate un piano solido per l’interoperabilità, la sicurezza, la portabilità e la gestione centralizzata. Credito: Paul Bradbury / Getty Images I problemi legati ai dati non sono certo una novità: integrazione, sicurezza, gestione, definizione di singole fonti di verità. Ciò che è nuovo, invece, è la combinazione delle criticità con le implementazioni multicloud. Molte di esse possono essere evitate con un po’ di pianificazione iniziale e con l’utilizzo di best practice comuni per l’architettura dei dati conosciute da anni. Il problema principale, a mio avviso, è che le aziende tentano di trasferire i dati in implementazioni multicloud senza una buona pianificazione dei problemi comuni che potrebbero sorgere: La formazione di data silos. L’uso di più servizi cloud può creare data silos isolati, rendendo difficile la loro integrazione e la loro gestione su più piattaforme. Questo non dovrebbe sorprendere nessuno, ma per molti aspetti il multicloud ha reso i silos di dati più numerosi. Questi aspetti devono essere affrontati utilizzando approcci di integrazione dei dati, la loro astrazione/virtualizzazione o altri espedienti ormai ben noti. Oppure, è sufficiente progettare i sistemi di archiviazione dei dati in modo tale che non siano organizzati in silos. Trascurare la sicurezza dei dati. Garantire la sicurezza dei dati sensibili su più servizi cloud può essere un compito complesso e spesso aumenta i rischi per la security. È essenziale, in questo frangente, disporre di una solida strategia che risponda alle esigenze specifiche di ciascun servizio cloud, senza aumentarne la complessità di gestione. Spesso, ciò si traduce nel dover fare ricorso a servizi di sicurezza nativi utilizzando un gestore centrale o un’altra tecnologia che operi al di sopra del vendor di cloud pubblico: in altre parole, un supercloud o un metacloud [in inglese] oppure, per dirla in altri termini, uno strato di tecnologia logica che sovrasta i cloud, ed è un concetto che sembra essere in fase di inflazione in questo momento [in inglese]. Non considerare la portabilità dei dati. La migrazione dei dati da un servizio cloud a un altro può essere impegnativa. È importante, quindi, disporre di una solida strategia di portabilità dei dati che tenga conto del loro formato, delle loro dimensioni e delle loro dipendenze. La maggior parte di coloro che passano al multicloud non sa rispondere a questa domanda: “Cosa serve per migrare questo set di dati da una posizione a un’altra?”. Il quesito è importante, poiché stiamo assistendo al passaggio di alcuni set di dati dalle implementazioni singole e multicloud a quelle on premise [in inglese]. Dovete darvi delle opzioni. Nessuna gestione centralizzata dei dati. La gestione dei dati su più servizi cloud può richiedere molte risorse se si cerca di fare tutto manualmente. È essenziale, quindi, poter disporre di un sistema di gestione centralizzato in grado di gestire diverse fonti e di garantirne la coerenza. Anche in questo caso, si tratta di un sistema centralizzato, astratto rispetto ai fornitori di cloud pubblico e alle implementazioni native per la gestione. Dovete gestire la complessità dei dati alle vostre condizioni, non a quelle dominate dalla complessità dei dati stessi. La maggior parte opta per quest’ultima soluzione, ed è un grave errore. Mancanza di interoperabilità. Il problema principale è l’interoperabilità. Si tratta, in realtà, di una combinazione dei problemi elencati finora – data silos, portabilità e mancanza di una gestione centralizzata – ma è considerarla in maniera a sé stante. Garantire l’interoperabilità dei diversi servizi e dei dati cloud può essere un’enorme seccatura. È importante, perciò, avere una chiara comprensione degli standard di scambio supportati da ciascun servizio cloud, e un piano per colmare eventuali lacune. La maggior parte dei dati viene caricata nelle implementazioni multicloud senza alcuna riflessione e senza meccanismi di interoperabilità e ciò diventa, quindi, uno sforzo tattico, quando, invece, dovrebbe essere un’operazione strategica e ben compresa prima e dopo l’implementazione. L’aspetto frustrante di tutte queste sfide è che appaiono insormontabili, quando, in realtà, sono risolvibili con modelli di soluzione e tecnologie abilitanti consolidati. Le aziende commettono errori banali precipitandosi a implementare il multicloud il più rapidamente possibile, senza poi vedere il suo ROI o quello delle migrazioni al cloud in generale [in inglese]. La maggior parte dei danni è autoinflitta. Fate i compiti a casa. Pianificate. Sfruttate la tecnologia adeguata. Non è così difficile e farà risparmiare a voi e alla vostra azienda un sacco di tempo e di denaro nel lungo periodo. Contenuti correlati In primo piano Il nuovo ruolo dei CIO: orchestrator-in-chief I CIO hanno una visione unica e privilegiata su tutto ciò che accade in un'azienda. Alcuni di loro la usano per far diventare il loro ruolo ancora più strategico. Di Minda Zetlin Dec 06, 2023 12 minuti CIO C-Suite Allineamento IT aziendale In primo piano IA generativa, che cosa possono aspettarsi i CIO nell’anno di ChatGPT Molte imprese esplorano le prime implementazioni, ma un CIO avverte: occorrono soluzioni industriali per tutelarsi dai rischi su privacy e copyright. 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